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venerdì, maggio 02, 2014

Focus Estate: consigli per l'esposizione al sole.

Con l'arrivo dell'estate riaffiora in noi quella voglia di vacanza, mare, spiagge e tanto tanto sole. Ma, prima di concederci il tanto meritato relax baciati da questo caldo sole estivo, è bene sapere che l'esposizione va eseguita con i dovuti accorgimenti, affinché possa regalarci tutti i benefici del sole.

Di fatto, il sole è amico della nostra pelle, ma è necessario seguire alcune semplici ma fondamentali regole, soprattutto per coloro che già hanno una pelle sensibile. A tal proposito è quindi importante avere un occhio di riguardo ai nostri nei, anche attraverso l'uso di una semplicissima App da scaricare sul nostro telefono.




Con questo focus proveremo a fornire delle risposte ai molti perché sulle protezioni solari.

Perché dobbiamo proteggerci al sole?     


Il sole emette radiazioni elettromagnetiche a diversa lunghezza d’onda. A causa dell’assorbimento atmosferico, lo spettro solare al suolo è composto solamente da radiazioni di lunghezza d’onda compresa tra i 290 e 3000 nanometri (nm) e cioè gli UVB (280-320 nm), gli UVA (320-400 nm), la luce visibile (400-780 nm) e una parte dell’infrarosso (780-3000 nm).

La qualità dell’irradiazione è influenzata da numerose variabili: stagione, altitudine, latitudine, ora del giorno, umidità e inquinamento. In Italia l’insolazione massima si raggiunge nel mese di luglio dalle 11 alle 15. Gli UV sono le radiazioni più ricche di energia e quindi le più attive biologicamente.
Gli UV con maggiore foto attività sono divisi in tre categorie: UVA, UVB, UVC.

I raggi UVC non hanno effetti sulla pelle perché sono bloccati dall’ozono. 

Gli UVB inducono le più comuni reazioni foto biologiche nella cute, hanno azione eritematogena e vengono quasi totalmente assorbiti dallo strato superficiale della cute (corneo).
Gli UVA penetrano in profondità (derma) e sembra siano maggiormente correlabili alla fotocarcinogenesi, oltre che al fotoinvecchiamento, alla fotoimmunodepressione ed ai fenomeni di fototossicità e fotoallergia.

Che cosa è l’abbronzatura?      

Provocata principalmente dagli UVB, l’abbronzatura è un meccanismo biofisico di difesa della cute alla radiazione solare, ma non costituisce uno scudo insuperabile.

Essere abbronzati aumenta la protezione, ma non deve indurre a prolungare l’esposizione al sole perché gli effetti possono essere molto dannosi.

Perché i diversi tipi di pelle si abbronzano diversamente?      

La pelle non reagisce allo stesso modo alle radiazioni solari, ogni individuo infatti dispone di una propria fotosensibilità caratterizzata dal suo fototipo.

Che cosa è il fototipo e come distinguerlo?      

Il fototipo rappresenta la qualità della risposta di un soggetto all’azione dei raggi solari. Esistono 6 fototipi determinati in funzione della carnagione, del colore dei capelli, della presenza o meno di efelidi (macule pigmentate della cute), della capacità dell’individuo di abbronzarsi.
• Fototipo I: pelle chiara, capelli rossi, si scotta sempre, non si abbronza mai, efelidi molto numerose.
• Fototipo II: pelle chiara, capelli biondi, si scotta sempre, si abbronza poco, numerose efelidi.
• Fototipo III: ha caratteristiche intermedie tra il I ed il II, si scotta poco, si abbronza sempre (abbronzatura media), alcune efelidi.
• Fototipo IV: pelle olivastra, si scotta raramente, si abbronza sempre (abbronzatura scura), nessuna efelide.
• Fototipo V: pelle scura, non si scotta quasi mai, si abbronza sempre (abbronzatura molto scura), nessuna efelide.
• Fototipo VI: pelle nera, non si scotta, nessuna efelide.
Più il vostro fototipo è basso (fototipo III, ma soprattutto fototipi I e II), più il fotoprotettore da utilizzare deve essere elevato

Come proteggersi dai danni del sole?       

A fronte dell’innegabile benessere psicofisico che il sole fornisce, è bene osservare alcune semplici regole, onde evitare rischi e conseguenze dannose:
Evitate l’esposizione quando l’irraggiamento è più intenso. Più il sole è alto nel cielo, più l’irraggiamento ultravioletto è importante. Durante l’estate, in Europa occidentale, questa fase è tra le ore 11 e le ore 16. E’ altamente sconsigliato rimanere in spiaggia tutto il giorno.
Utilizzate degli occhiali da sole avvolgenti ad alto indice anti-UV, un cappello a tesa larga, vestiti ampi e possibilmente lunghi.
Non affidatevi alle vostre sensazioni. Un tempo nuvoloso non autorizza ad essere meno attenti al sole. Infatti, le nuvole lasciano passare molti più UV che infrarossi e luce visibile. Così, la temperatura e la luminosità possono diminuire senza che i rischi legati all’irraggiamento ultravioletto siano ridotti. In montagna, il rischio esiste anche con delle temperature molto basse: lo scudo costituito dall’atmosfera diminuisce a causa dell’altitudine, quindi il sole è più aggressivo (la quantità di UVB ricevuta dalla pelle aumenta del 4% ogni 300 metri d’altitudine). Il riverbero della neve aumenta notevolmente le radiazioni che raggiungono la pelle (la neve fresca può riflettere fino all’80% degli UV).
Preferite l’ombra al sole, tenendo comunque presente che essa non costituisce una protezione insuperabile. Effettivamente, l’ombra protegge dall’irraggiamento solare diretto, ma non dall’irraggiamento solare riflesso, (l’erba restituisce il 3% degli UV che le arrivano, la sabbia dal 5 al 25%, la neve dal 30 all’80% e l’acqua dal 5 al 90%), o dall’irraggiamento solare diffuso dalle particelle in sospensione nell’atmosfera (a mezzogiorno, dal 30 al 50% degli UV ricevuti sono dovuti agli irraggiamenti diffusi dalle molecole atmosferiche).
Se le temperature sono elevate, temete tanto il colpo di calore quanto il colpo di sole soprattutto per il vostro bambino. Fatelo bere molto e regolarmente.
Non esponetevi dopo l’applicazione di un profumo o durante l’assunzione di alcuni farmaci senza chiedere consiglio al vostro medico o al vostro farmacista.
Non rimanete più tempo al sole perché vi siete messi un fotoprotettore con un indice alto. Lo scopo di questi prodotti non è di aumentare il numero d’ore d’esposizione ma di ridurre i rischi durante l’esposizione.
Applicate regolarmente un fotoprotettore adatto alla quantità d’insolazione e al vostro tipo di pelle (fototipo).

Quando e come applicare un fotoprotettore?    

Generalmente 30 minuti prima dell'esposizione al sole, il fotoprotettore deve essere applicato con cura e in maniera omogenea su tutte le zone esposte, e in particolare le più sensibili: orecchi, naso, labbra, collo, spalle, parte superiore della schiena, nuca, dietro le ginocchia, sui polpacci e i piedi.

Dopodiché, si deve rinnovare l’applicazione ogni 2 ore, dopo un bagno o in caso di eliminazione (sfregamenti, asciugatura, attività sportiva, ...).

Che cosa è l’SPF?         

Il Sun Protecting Factor (SPF), o Fattore di Protezione Solare, rappresenta il grado di protezione di un filtro solare ed indica il rapporto tra la quantità di energia necessaria per indurre un minimo eritema percettibile (MED, Minima Dose Eritematogena) sulla cute protetta da filtro solare e quella necessaria per provocare la stessa reazione su cute non protetta.

Il valore numerico dell’SPF è dato dal rapporto tra il tempo necessario a produrre l’insorgenza dell’eritema sulla cute protetta dal prodotto solare (MED cute protetta) e il tempo necessario a produrre la stessa risposta senza protezione (MED cute non protetta) riportato nella seguente formula:
SPF = MED cute protetta/MED cute non protetta
L’SPF permette quindi di determinare il potere fotoprotettivo di un prodotto e, dunque, di scegliere una fotoprotezione adatta al proprio fototipo ed alle condizioni di esposizione al sole.

 

Gli autoabbronzanti proteggono dai rischi legati al sole?        

Gli autoabbronzanti  “colorano” la cute, ma non la proteggono dai rischi legati al sole. La colorazione della pelle ottenuta grazie ad un prodotto autoabbronzante e l’abbronzatura legata all’esposizione al sole sono il risultato di due meccanismi completamente diversi.

L’autoabbronzante, di fatto, non stimola la produzione di pigmenti protettivi delle palle (melanina), ma provoca una colorazione artificiale. In caso di applicazione di un autoabbronzante, infatti, è necessario risciacquare con cura le mani e le unghie per evitare una colorazione sgradevole di queste zone.
Una persona che utilizza un autoabbronzante deve quindi assolutamente applicare un fotoprotettore quando si espone al sole.

Come prolungare l’abbronzatura?        

Abbronzarsi e godersi una pelle più ambrata è il sogno di molti. Ecco quindi alcuni accorgimenti utili.

Innanzitutto, dovete ottenere un’abbronzatura omogenea in modo progressivo affinché la pelle non venga eliminata velocemente. Una volta abbronzati, dovete proseguire idratando la pelle ogni giorno con un latte dopo sole.

L’azione di questo prodotto può essere eventualmente rinforzata con un integratore alimentare ricco di attivi idratanti e prolungatori dell’abbronzatura.

E’ possibile preparare la pelle prima di esporsi al sole?

Alcune settimane prima di esporvi al sole, potete prendere un integratore alimentare contenente degli attivi specifici che prevengono la secchezza cutanea, rinforzano la funzione di barriera e stimolano l’abbronzatura.

Questi integratori alimentari sono particolarmente consigliati ai soggetti che presentano una particolare sensibilità al sole.

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