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mercoledì, settembre 17, 2014

Cosmetici: saperne di più leggendo l'etichetta!

La confezione di un cosmetico può rivelare molte informazioni in merito al prodotto in essa contenuto, ma spesso ne tralasciamo distrattamente il significato. 

Quando facciamo un acquisto cosmetico, invece, sarebbe buona norma osservare attentamente quanto riportato sulla confezione, individuando le informazioni che più dovrebbero interessarci e condurci ad un acquisto consapevole e soddisfacente.


Con questo post vorremmo decifrare insieme a voi tutti quei simboli che le confezioni cosmetiche riportano, scoprendo quindi il loro significato e quali importanti informazioni nascondano.


In alcuni prodotti, date le ridotte dimensioni, l'etichetta viene allegata a parte o addirittura attaccata come scheda consultabile all'espositore che contiene il prodotto. In questi casi, però, deve essere presente sulla confezione un simbolo preciso, ovvero una mano su di un libro aperto, per indicare che le informazioni sono in qualche modo allegate al prodotto. 

Una delle prime informazioni che spesso ricerchiamo è la data di scadenza, il cui simbolo di riferimento è la clessidra, ma non sempre questa indicazione viene riportata sulle confezioni, perché? Ebbene, un prodotto cosmetico che non riporta la data di scadenza, se sigillato e conservato correttamente non ha praticamente alcuna scadenza, se invece è presente una data di produzione si deve far riferimento alla normativa vigente che prevede una validità di 5 anni a partire da quella data.
Ben diversa è la questione se il prodotto viene aperto, poiché la scadenza in questo contesto viene stabilita dal PAO (Period After Opening), quel simpatico simbolo a forma di vasetto aperto che indica in mesi la validità di un prodotto dopo la prima apertura.

Altra informazione importante è la quantità del contenuto, espressa in millilitri (ml) oppure in grammi (g). La quantità di prodotto viene spesso preceduta dalla lettera "e" (di altezza minima pari a 3 millimetri e di forma prestabilita), che sta ad indicare la scelta del produttore di confezionare e controllare il quantitativo di cosmetico contenuto secondo la normativa europea, mentre la mancanza della lettera "e" sottintende la scelta di un altro metodo di controllo.

Anche il quesito sulle modalità di smaltimento delle confezioni trova risposta in alcuni simboli riportati sulla confezione: quella riguardante la possibilità di riciclo dell'imballaggio e quella indicante se il prodotto è differenziabile, ovvero segue le specifiche del CONAI (Consorzio Nazionale per gli Imballaggi).

Il simbolo con freccia bianca e freccia nera che si intersecano in un cerchio indica la conformità alle regole sulla raccolta differenziata, mentre l'uomo/donna che butta qualcosa nel cestino sta ad indicare che la confezione va smaltita nell'indifferenziato.

Nel caso il prodotto fosse differenziabile troveremmo anche un secondo simbolo indicante la natura del materiale che costituisce l'imballaggio, in maniera da effettuare lo smaltimento in maniera appropriata. Il simbolo in questione è un triangolo o un cerchio costituito da 3 frecce, al cui interno viene riportata una sigla che identifica il tipo di materiale, ad esempio V o VE per il vetro, PET/PE-HE/PE-LD/PVC/PS/OTHER per le varie tipologie di plastiche, polistirolo incluso.

L'etichetta deve sempre contenere informazioni riguardanti il nome (o la ragione sociale e l'indirizzo o la sede legale) di chi è responsabile del prodotto, il numero di lotto ed il paese di origine, se il prodotto è fabbricato al di fuori dell'Unione Europea.

Un'insospettabile fonte di informazioni per alcuni di questi parametri  è il codice a barre, un codice di 13 cifre che indica, nelle prime due, la nazionalità (80 identifica l'Italia), per le successive 5 cifre la marca, poi il codice di riferimento del prodotto e per finire l'ultima cifra corrisponde al codice di controllo.

Di ampio interesse dovrebbe poi essere l'elenco degli ingredienti che sono contenuti nel prodotto, poiché è proprio grazie a quell'elenco che possiamo scoprire cosa realmente si nasconde in quel nostro potenziale acquisto.


Per quel che concerne, però, l'interpretazione dell'elenco degli ingredienti e la nomenclatura INCI (International Nomenclature for Cosmetic Ingredients) che la regolamenta vi invitiamo a seguirci nel prossimo post.

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