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martedì, giugno 25, 2013

DOSSIER CELIACHIA: 2.13

Un po' di storia.
Il primo a descrivere una sindrome da malassorbimento con diarrea acuta fu Areteo di Cappadocia, il quale visse durante il II secolo nell'Asia Occidentale zona in cui ebbe inizio la coltivarzione dei cereali già nel periodo Neolitico.
Il paziente descritto nel lavoro di Areteo presentava mal di stomaco ed era pallido, debole ed inabile al lavoro. La diarrea si manifestava con perdita di feci bianche, maleodoranti e flatulenza, la malattia era intrattabile e suscettibile di ritorno periodico. Areteo riteneva che il problema fosse una mancanza di calore nello stomaco, necessario per digerire il cibo ed una ridotta capacità di distribuire i prodotti della digestione in tutto il corpo, ovvero una digestione incompleta con conseguente diarrea. Egli considerava questo come un male comune alle donne anziane. La condizione era pertanto da ritenersi una conseguenza di un'altra malattia cronica o semplicemente dall'abbondante consumo di acqua fredda. Tale patologia entrò nelle conoscenze dei Paesi Occidentali solo nel 1856, quando Francis Adams ne presentò una traduzione.

La prima descrizione più moderna di tale affezione, specie nei bambini, fu data dal pediatra  Samuel Gee. Questi adottò lo stesso termine di Areteo, “celiachia”, e riconobbe che l'intolleranza al latte fosse un problema per i bambini celiaci e che gli alimenti altamente inamidati avrebbero dovuto essere evitati. Tuttavia, egli vietò frutta, riso, sago e verdure, che sarebbero potute essere mangiate senza problemi, mentre consigliava carne cruda e fette sottili di pane tostato (poveri bimbi!). Addirittura curò un bambino con sole cozze ed il piccolo paziente non sopravvisse più di una stagione.
Nel 1908, negli Stati Uniti Christian Archibald Herter definì la celiachia come "infantilismo intestinale." Notò che la crescita dei bambini era ritardata e che il grasso era meglio tollerato rispetto ai carboidrati.
Nel 1924  Sidney V. Haas, sempre pediatra e sempre negli Stati Uniti, descrisse gli effetti positivi di una dieta a base di banane. Dieta che rimase in voga fino al 1940 quando il  pediatra olandese Willem Karel Dicke, collegò finalmente la malattia al grano, in seguito ad una carestia in Olanda in cui la farina scarseggiò. Durante la carestia, infatti, Dicke notò che il tasso di mortalità tra i bambini affetti, passo dal 35% a praticamente zero, e che aumentò alla fine della carestia.
Il collegamento con il glutine del frumento è stato definitivamente consolidato nel 1952 da un gruppo di ricerca di Birmingham, in Inghilterra. L'atrofia dei villi fu descritta dal medico inglese John Paulley, nel 1954, grazie all'osservazione di campioni prelevati durante un intervento chirurgico. Questo spianò la strada a campioni bioptici prelevati mediante endoscopia; la componente ereditaria, invece fu riconosciuta nel 1965, e nel 1966, la dermatite erpetiforme venne correlata alla sensibilità al glutine.
                                                                                                                                                       AAO

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